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I riti funebri ai tempi della pandemia (Tucidide e noi)
- Gherardo Ugolini
- Visioni del tragico /Covid 19
Nei giorni in cui l’Italia e l’Europa sono schiacciate nella morsa dell’epidemia di Covid-19 alcuni articoli di giornale e siti in rete hanno rievocato la peste di Atene del 430 a.C., quella descritta da Tucidide in memorabili paragrafi della Storia del Peloponneso, per la quale morirono migliaia di ateniesi tra cui anche Pericle[1]. Non poteva essere diversamente. Il resoconto tucidideo è il grande archetipo storico-letterario di tutte le pesti, vere e fittizie, che sono seguite nel corso dei secoli.
Antigone, le sardine, Hammamet
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
La stagione teatrale 1977-1978 in Germania fu definita l’ ‘anno d’Antigone’, per la presenza massiccia della tragedia di Sofocle e del mito in generale sulle scene tedesche; ugualmente potrebbe etichettarsi la stagione italiana 2020-2021, e ce ne chiediamo i motivi, anche se è ancora presto per comprenderli fino in fondo. Nel 1977 si era nel pieno degli ‘anni di piombo’, e la figlia di Edipo assurse a simbolo della guerriglia urbana dei terroristi e dell’inedito protagonismo delle donne nella lotta armata. Ad una simbolica Antigone venne attribuito un potenziale di violenza sino ad allora sconosciuto, la capacità di scardinare il sistema democratico e capitalistico, erede, nelle forme e pratiche di potere, della mentalità fascista.