La ferita, la malinconia, la diversità. Mario Martone e Giorgina Pi riscrivono il mito di Filottete
Visioni del tragico, 5, 2024
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Parole chiave

Filottete; Mario Martone; Giorgina Pi; La seconda generazione (Neottolemo); Lemnos Philoctetes, Mario Martone, Giorgina Pi, La seconda generazione (Neottolemo), Lemnos

Come citare

Corradino, A. C., & Fusillo, M. (2025). La ferita, la malinconia, la diversità. Mario Martone e Giorgina Pi riscrivono il mito di Filottete. Visioni Del Tragico. La Tragedia Greca Sulla Scena Del XXI Secolo, 5, 5-9. https://doi.org/10.53235/2036-5624/214

Abstract

Il fascicolo intende porre l’attenzione su due riscritture teatrali del mito di Filottete: La seconda generazione (Neottolemo) (1988) di Mario Martone e Lemnos (2022) di Giorgina Pi. Pur distanti nel tempo, entrambe le opere utilizzano il mito greco come strumento interpretativo della contemporaneità. Lo spettacolo di Martone costruisce una drammaturgia attraverso un mosaico di citazioni da autori antichi e moderni, trasformando Neottolemo in emblema di una generazione sospesa tra venerazione e rifiuto dei modelli paterni. Lemnos di Pi sposta simbolicamente l’ambientazione a Makronisos, campo di concentramento per prigionieri politici greci (1947-1974), intrecciando il testo sofocleo con opere di Ritsos, Rich, Walcott e Cixous. 

https://doi.org/10.53235/2036-5624/214
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