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Entrata del dipartimento di Filologia classica e italianistica

   Enzo Degani (1934-2000) e la tragedia, o meglio Degani e il tragico: difficile delineare un rapporto più cercato e più tenacemente eluso, in attesa di un ampio quadro sistematico che, programmaticamente per lui, doveva trovare spazio in un futuro, che non ha avuto il tempo di realizzarsi.

Coefore.Appunti per un'Orestiade italiana, Milano 1999

Una versione più ampia di questo articolo, dal titolo Su Pasolini traduttore classico: rilievi sparsi tra fatti e leggende è apparsa su ‘Semicerchio’, Rivista di poesia comparata, XLVII/2, 2012, 8-17, si può leggere qui.

La coppa di Nestore

Quando giunse a Bari, Carlo Ferdinando Russo (1922-2013), che due anni prima aveva conseguito la libera docenza in Filologia classica, aveva ventotto anni[1]: allievo della Scuola Normale Superiore tra il 1939 e il 1943, si era laureato in Letteratura greca con Augusto Mancini e aveva seguito i seminari di Giorgio Pasquali, per poi svolgere «funzioni di esercitatore a Firenze e di assistente straordinario a Colonia, grazie alla fiducia di Giorgio Pasquali e di Günther Jachmann»[2]

Dario Del Corno (1933-2010) e Umberto Albini (1923-2011) hanno affiancato alla ricerca universitaria passioni culturali forti e diverse, con una perenne attenzione alla contemporaneità, alle istanze del presente, instaurando, anche in virtù di questa attitudine, un equilibrato dialogo con le culture antiche.