Tag popolari
Newsletter
Vuoi ricevere una notifica quando sono disponibili nuovi contenuti sul nostro blog? clicca qui
Monologo di Antigone
- Anna Rotunno
- Drammaturgie
Ho vinto, dunque.
Ma perché l’aver vinto mi sembra ancor meno sopportabile di una sconfitta?
Sciascia al Piccolo Teatro ('I mafiosi', 1966)
- Andrea Bisicchia
- Tragico contemporaneo
Leonardo Sciascia (1921-1989), ebbe col teatro un rapporto ondivago, forse perché amava di più il cinema o perché gli mancavano, allora, le conoscenze giuste per intraprendere una attività che necessitava delle istituzioni teatrali per accedere a una continuità.
Carlo Ferdinando Russo e la scoperta della drammaturgia antica
- Giuseppe Mastromarco
- Studiosi
Quando giunse a Bari, Carlo Ferdinando Russo (1922-2013), che due anni prima aveva conseguito la libera docenza in Filologia classica, aveva ventotto anni[1]: allievo della Scuola Normale Superiore tra il 1939 e il 1943, si era laureato in Letteratura greca con Augusto Mancini e aveva seguito i seminari di Giorgio Pasquali, per poi svolgere «funzioni di esercitatore a Firenze e di assistente straordinario a Colonia, grazie alla fiducia di Giorgio Pasquali e di Günther Jachmann»[2]
Pompei prima di Pompei: un appello da Göttingen al Re di Napoli (1747)
- Sotera Fornaro
- Agorà
La scoperta delle rovine di Ercolano e Pompei a metà del XVIII secolo costituisce una cesura nella storia degli studi del mondo antico, ma anche più in generale nella storia degli incostanti rapporti tra il mondo moderno e la sua percezione del passato.
Da Eduardo a Edoardo. Una lettura della nuova versione televisiva di 'Natale in casa Cupiello'
- Giulio Brevetti
- Tragico contemporaneo
Il reenactment è una delle forme performative del teatro contemporaneo; in questo Natale 2020, soffuso di indefinita nostalgia per un tempo pre-pandemia, il reenactment di grandi classici, come ‘Natale in casa Cupiello’, non è solo un esercizio estetico, ma anche storico e interpretativo.
Il 2020 tragico di Minsk e l'irreversibile rivoluzione bielorussa
- Sophija Savtchouk
- Visioni e re/visioni
Dalla rubrica Notizen aus dem Polis della Volksbühne di Berlino, ringraziando l’autrice e il teatro berlinese per la gentile concessione, traduciamo questa testimonianza sulla pacifica rivoluzione bielorussa, uno degli avvenimenti più significativi di quest’anno al tramonto e del suo (tragico) tempo della rivolta.
Le sorelle di Emma Dante
- Sotera Fornaro
- Tragico contemporaneo
Da ieri 18 dicembre è visibile in streaming il film di Emma Dante Le sorelle Macaluso, presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.nCon una riflessione su questo film, diamo seguito alla rubrica Tragico contemporaneo, sulla scia del post dedicato a Con il vostro irridente silenzio di Fabrizio Gifuni. Per l'ultimo spettacolo di Emma Dante dedicato alla tragedia greca, vedi qui l'articolo di Raffaella Viccei.
Vincenzo Di Benedetto, studioso di tragedia antica
- Ester Cerbo
- Studiosi
Diamo inizio alla rubrica ‘Studiosi’ del nostro blog, in cui intendiamo raccogliere i profili degli studiosi che più hanno contato, negli ultimi cinquant’anni, e più contano oggi, nella conoscenza del teatro tragico greco e del teatro greco in generale, dei suoi testi e delle traduzioni, della sua ricezione e della messinscena. La rubrica vuole dare brevi capitoli di storia degli studi sul teatro greco e tragico in particolare, rifuggendo l’agiografia e il puro biografismo, e indicazioni mirate di tipo bibliografico e storico.
Il ministro Speranza, la nave dello Stato e la tragedia greca
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
«Dentro la tempesta che ancora stiamo vivendo, finalmente vediamo un approdo: abbiamo una rotta chiara verso un porto sicuro»
Nel pronunciare in Parlamento queste parole il 2 dicembre 2020, il ministro Roberto Speranza consapevolmente usava l'allegoria antica dello Stato come nave.
Il fango di Bitti e l'arroganza di Achille
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
Un fiume di fango che trascina, imprigiona, sommerge. Viene dalla montagna, le cui pareti sembrano precipitare insieme al cielo plumbeo; la pioggia pare sporca già nel cadere, un’unica corrente di lava scura ma non incandescente, melmosa, trascina detriti e si accumula sulle strade, mura le porte delle case, si insinua nei sotterranei. Una forza poderosa cancella tutto quel che c’era, disegna un nuovo paesaggio senza alcuna logica, una sepoltura scomposta, disordinata, casuale. Visto da lontano, sullo schermo, al sicuro, anche l’inondazione di Bitti come ogni spettacolo tragico ha qualcosa di sublime, diventa immagine di un destino crudele e implacabile che colpisce altri, un naufragio in un mare vischioso di cui siamo solo spettatori.
Non chiudete i teatri, sono istituzioni morali. 'Diplomazia' all'Elfo Puccini e l'errore di Giuseppe Conte
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
«Avevamo fame. In quel mese d’agosto, con le nostre tessere annonarie, mia madre era riuscita ad acquistare soltanto due uova, cento grammi d’olio e ottanta grammi di margarina. La nostra razione quotidiana di pane nero era precipitata a meno di duecento grammi. Quella di carne si era ridotta a tal punto che gli spiritosi affermavano che la si sarebbe potuta avvolgere tutta in un biglietto del metrò…purché non fosse stato obliterato.
La tragedia greca, il corpo, le parole di Aldo Moro (e di Fabrizio Gifuni)
- Sotera Fornaro - Raffaella Viccei
- Visioni e re/visioni
Una corrente del teatro contemporaneo si definisce teatro documentario e consiste nella performance, attraverso i media performativi e i luoghi del teatro, non di testi drammatici scritti per essere performati, ma di documenti, che sono proposti al pubblico nella loro struttura nuda e originaria.
I Messaggeri di Emma Dante. Dalla tragedia greca messaggi per un mondo malato.
- Raffaella Viccei
- Visioni e re/visioni
La notte de I messaggeri si insinua oscura tra i resti sacri e profani del teatro romano di Spoleto e della Chiesa di Sant’Agata, nata dalle rovine della scena. Al calar del sole, ogni giorno, ad un’ora stabilita, anche nelle nostre case, divenute teatro di paure e dolore nei mesi del lockdown, sono entrati messaggeri.
Ebru Timtik come Antigone, Antigone come Ebru Timtik
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
L’immagine bianco e nero di una donna in cella, gli occhi sbarrati, la bocca dalla piega amara che sembrerebbe ancora capace di chiedere aiuto con un sorriso deformato, le mani strette alle sbarre tra cui affaccia il volto palesemente segnato dalla sofferenza e dalla fame.
La ferita di Filottete: in margine al dramma di Heiner Müller
- Sotera Fornaro
- Visioni del tragico /Covid 19
Pochi anni prima della rappresentazione del Filottete di Sofocle, nel 415 a.C., Euripide aveva rappresentato nelle Troiane le atrocità e la barbarie a cui porta la guerra, quando i vincitori si abbandonano all’orgia del saccheggio, travalicando ogni limite e perdendo il senso della pietas verso i nemici e verso gli dei.
Vedere la sofferenza e imparare: note sul 'Filottete' di Sofocle
- Nicola Mancini e Matteo Mauri
- Visioni del tragico /Covid 19
«Ma ora che ho trovato in te una guida e un messaggero insieme, salvami tu, abbi pietà di me: vedi come tutto per i mortali è insidioso ed esposto al rischio, tanto la prosperità quanto la sfortuna. Chi è fuori dai mali bisogna che pensi alle disgrazie, e quando è felice, allora più che mai deve vegliare sulla propria vita, perché non vada in rovina senza che egli se ne accorga.»[1] (S. Phil. 500-506)
Antigone sui social - Laboratorio di Drammaturgia Antica di Roma Tor Vergata
- Sotera Fornaro
- Visioni del tragico /Covid 19
Il laboratorio di Drammaturgia antica dell’Università di Roma Tor Vergata è nato alcuni anni fa dal desiderio di offrire agli studenti (non solo antichisti, non solo di Lettere) uno spazio dove esplorare i personaggi e i testi del teatro classico non soltanto ‘a tavolino’, ma attraverso l’espressione teatrale, restituendoli alla dimensione scenica che gli è propria.
Questa follia deve finire: Antigone e la resistenza
- Kay Sara
- Visioni del tragico /Covid 19
Il festival teatrale Wiener Festwochen si è aperto on-line il 16 maggio con un discorso tenuto dall’attrice e attivista amazzonica Kay Sara, che avrebbe dovuto aprirlo di persona al Burgtheater di Vienna e ha invece inviato un video dall’Amazzonia. L’attrice impersonerà il ruolo di Antigone nella produzione della tragedia con la regia di Milo Rau, la cui lavorazione in Brasile è stata interrotta dalla pandemia. Sui significati della tragedia di Sofocle per Milo Rau, regista svizzero che dirige il teatro di Gent, in Belgio, e che nel 2019 ha dato inizio ad una trilogia imperniata sui miti tragici greci a partire dall’Orestea (Orestes in Mosul, https://www.ntgent.be/en/productions/orestes-in-mosul ), torneremo e più di una volta.
L'ossessione della memoria. Corpi, esperimenti, casi clinici
- Sotera Fornaro
- Visioni del tragico /Covid 19
Solo da una ventina d’anni sono venuti alla luce documenti e testimonianze sulle attività, durante gli oscuri anni del regime hitleriano, degli Istituti universitari di anatomia ed istologia tedeschi e dei territori occupati dai nazisti.
Petrarca, Edipo, Goethe: il tragico dentro noi, ai tempi del Covid-19
- Nicola Montenz
- Visioni del tragico /Covid 19
«Ecce ubi sum»: note rapsodiche sulla tenebra (in)avvertita
In fuga dalla peste, in un mondo invaso da cadaveri abbandonati lungo le strade o composti in feretri talmente numerosi da ingombrare le chiese, Francesco Petrarca affidò a una celebre Epystola metrica (I, 14, Ad seipsum) una sofferta analisi interiore.[1] Con la solita acutezza (e inclinando come d’abitudine a una compiaciuta macerazione nell’anelito a traguardi inarrivabili), Petrarca consente qui una vertiginosa osservazione della ricerca di un bandolo tra i viluppi della sua anima.
Le tragiche epidemie della ragione - La mancanza di sovranità nella pandemia
- Sotera Fornaro - Henning Trüper
- Visioni del tragico /Covid 19
Si racconta che un tempo tutto il popolo di Abdera fosse colpito da un’epidemia: dapprincipio si diffuse una febbre, che sin dal primo giorno si manifestò come violenta e ostinata, sino a che, dopo sette giorni, in conseguenza di copiose emorragie dal naso per alcuni, o di una abbondante sudorazione per altri, la febbre calò. Ma la malattia restò ugualmente nelle loro menti, e li rese tutti ridicoli, perché tutti si misero a recitare tragedie: