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Alcesti: è ancora buio?
- Raffaella Viccei
- Visioni e re/visioni
«Molto ti canteranno i poeti / sulla cetra a sette corde / e con inni senza lira, / a Sparta – quando al volgere delle stagioni / torna il mese delle feste Carnee / e la luna sta alta in cielo tutta la notte – / e nella splendida, felice Atene / perché grande materia di canto hai lasciato, / morendo, ai poeti» (Euripide, Alcesti, 445-455).
MEDEA s01e06: dalla Georgia, la violenza del mito e della lotta per il potere.
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
Dalle prime pagine è già scomparsa la notizia, di appena una settimana fa, delle proteste di piazza, in Georgia, contro l’adozione da parte del governo di leggi considerate filo-russe.
Anni di Piombo (l'Antigone di Margarethe von Trotta)
- Sotera Fornaro
- Biblioteca
Il mito della ragazza ribelle, che si oppone allo Stato, che scardina con la sua stessa esistenza tutte le convenzioni familiari e sociali, rispecchiò archetipicamente negli anni Settanta del secolo scorso lo stupefacente protagonismo delle donne che presero parte alla lotta armata.
Sangue di terra dura (Fedra)
- Manlio Marinelli
- Drammaturgie
Il testo che segue è tratto da una delle pièces di Manlio Marinelli ispirate al mito greco, raccolte in volume per Editoria & Spettacolo nel 2018. In questa raccolta, Manlio Marinelli racconta cinque miti greci di donne, Fedra, Antigone, Medea, Giocasta, Cassandra, «provando a rintracciare, in ciascuno di essi, l’elemento caratterizzante in grado di assumere un nuovo significato rispetto alla condizione della donna o, per meglio dire del femminile, nel mondo contemporaneo» [1].
EDIPO, DAL CITERONE A POTSDAMER PLATZ. Una nuova rielaborazione cinematografica del mito nel film Music di Angela Schanelec
- Gherardo Ugolini
- Visioni e re/visioni
Ancora Edipo, ancora il bambino deposto in fasce, il parricidio e l’incesto. Alcuni decenni dopo Edipo Re (1967) di Pier Paolo Pasolini, il cinema ripropone una nuova trasposizione filmica dell’antico mito tebano, e lo fa con la regista tedesca, Angela Schanelec, esponente della cosiddetta “Berliner Schule” cinematografica[1].
L’abbraccio mancato delle Supplici (al teatro Carcano di Milano)
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
Supplici è una tragedia di Euripide rappresentata ad Atene tra il 423 e il 416 a.C. circa, ambientata ad Eleusi, demo dell’Attica distante quasi 20 chilometri da Atene, presso l’altare di Demetra.
Penelope alla guerra: Omero e l'Ucraina a Düsseldorf
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
Odisseo, non respirare l'aria del mare, per te profuma di avventura, per me solo di lutto. / Scivoli tra le dita come acqua, fuggi nel mare, fuggi di nuovo via da me./ Ti dico: il mare non ama. Non sa farlo. Io, invece, ti amo, e tanto./ Non ti permetto di andar via!
La città brucia. La tragedia greca nel film Athena di Romain Gavras
- Elena Sofia Capra
- Visioni e re/visioni
«Ma ecco il re, che porta fra le braccia / la prova, se così è lecito dire, / che soltanto a se stesso / deve la disgrazia che l’ha colpito» (Sofocle, Antigone, vv. 1257-1260, trad. Giovanni Raboni). Nell’esodo dell’Antigone di Sofocle, il re di Tebe Creonte porta tra le braccia il cadavere del figlio Emone.
Fabbricare lo spazio tragico: Antigone e i suoi fratelli alle Fonderie Limone
- Raffaella Viccei
- Visioni e re/visioni
«Ma un’indole troppo dura /è quella che si spezza più facilmente, ricordalo:
è come il ferro temprato al fuoco,/se indurisce troppo si rompe in mille pezzi»
(Sofocle, Antigone, 473-476)
Divagazioni su Fedra e Ippolito
- Rui Pina Coelho
- Biblioteca
1.Il mito di Fedra e Ippolito si affaccia al XX secolo con l'Introduzione di Miguel de Unamuno alla sua riscrittura del mito, che data 1910 ma ebbe la prima all'Ateneo di Madrid solo nel 1918 (traduzione italiana di Raffaella Valenti Petino, 2010).
Un mostro terribilmente umano. La nuova Medea cinematografica di Alice Diop
- Gherardo Ugolini
- Visioni e re/visioni
Medea è una figura del mito antico tra le più produttive nella cinematografia.
Né fra i vivi, né fra i morti: Antigone a Teheran
- Sotera Fornaro
- Visioni e re/visioni
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La tragedia dello sguardo: Torquato Tasso di Goethe nella lettura di Phoebe Zeitgeist
- Sotera Fornaro
- Tragico contemporaneo
Perché mettere in scena oggi Torquato Tasso di Johann Wolfgang Goethe, una tragedia scritta tra il 1780 e il 1788, e che persino il suo autore definì ‘timorosa del teatro’ e considerò a lungo inadatta alla rappresentazione?
La tragedia greca, il corpo, le parole di Aldo Moro (e di Fabrizio Gifuni)
- Sotera Fornaro - Raffaella Viccei
- Visioni e re/visioni
Una corrente del teatro contemporaneo si definisce teatro documentario e consiste nella performance, attraverso i media performativi e i luoghi del teatro, non di testi drammatici scritti per essere performati, ma di documenti, che sono proposti al pubblico nella loro struttura nuda e originaria.